6 marzo 2015

Card. Tagle: Portiamo il Vangelo in Asia attraverso l'incontro personale

Parlando all'Università cattolica di Washington, l'arcivescovo di Manila sottolinea l'importanza dell'interazione umana "fondamentale per combattere i mali che affliggono il mondo moderno". Nel continente i cristiani "sono ancora una minoranza, a volte percepita come aliena. Oltre alla parola, serve il contatto e il confronto con l'altro".

Washington - L'evangelizzazione del continente asiatico "deve avvenire attraverso l'incontro personale. L'interazione umana è fondamentale per combattere i mali che affliggono il mondo moderno: parte della missione della Chiesa è mostrare la ricchezza del Vangelo nelle sue verità universali, aperte a tutti gli esseri umani. Ma in Asia, in particolare, vanno trasmesse mettendo la persona in primo piano". Lo ha detto ieri il card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, durante una conferenza all'Università cattolica di Washington.
Comunicare l'annuncio salvifico di Cristo, ha spiegato, "è un compito che richiede anche il dialogo. E questo ha bisogno di interazione: è necessario che l'altra persona comprenda in pieno quanto sia importante, per il Signore e per la persona che ha di fronte. In questo modo potremo raggiungere anche i popoli asiatici".
L'Asia infatti, ha sottolineato, "vive ancora sotto l'influenza delle grandi religioni ancestrali. I cristiani sono una piccola minoranza della popolazione. E dobbiamo ammettere che, ancora oggi, il cristianesimo sia visto in alcune parti dell'Asia come 'alieno' alle culture tradizionali". Ma lo stesso continente "soffre di tanti mali nella società. Povertà, migrazione forzata, turismo sessuale e traffico di esseri umani. C'è un enorme bisogno di mettersi in gioco con l'altro e divenire agenti di riconciliazione".
Questa ricetta - l'evangelizzazione attraverso l'incontro - "è manifestata in maniera chiara dai viaggi di papa Francesco. Ho visto da vicino in Sri Lanka e Filippine come diverse proposte della Gaudium et Spes divengano realtà nell'azione del pontefice. Il Papa, con la sua attenzione nei confronti di chi soffre, presta attenzione alla realtà e condivide in maniera reale e attiva le sofferenze di chi ha di fronte. Non è soltanto un maestro, ma anche un ascoltatore". 


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