10 marzo 2016

ASIA/PAKISTAN - La Commissione per la giustizia: più seggi in Parlamento per le minoranze religiose

Islamabad – La “Commissione parlamentare per il diritto e la giustizia” ha approvato all’unanimità un aumento dei seggi riservati alle minoranze religiose nell’Assemblea Nazionale, nonché nelle assemblee provinciali. Come appreso da Fides, la proposta verrà dunque ora portata nell’agenda del Parlamento per essere votata e diventare legge.
La proposta è caldeggiata dalla parlamentare Asiya Nasir, che ha lavorato insieme con altri cinque membri dell’Assemblea alla legge che costituirebbe una modifica costituzionale. La proposta di legge è stata approvata per poter passare in Parlamento e poi al Senato. Il testo popone di aumentare di cinque posti i seggi riservati alle minoranze religiose nell’Assemblea Nazionale, e di aumentarli di due seggi nelle assemblee provinciali in Punjab e Sindh, di un seggio in quelle delle province di Khyber Pakhtunkhwa e Baluchistan.
Oggi nell’Assemblea Nazionale ci sono 10 seggi riservati alle minoranze mentre, per quelle provinciali in Sindh sono 9, in Punjab 8, in Khyber Pakhtunkhwa e Baluchistan 3.
La questione della rappresentatività delle minoranze religiose è sempre stata molto delicata: in passato i cristiani hanno parlato di “deficit di trasparenza e di rappresentatività”, individuando un meccanismo di selezione basato sul clientelismo e condizionato dalla corruzione, in molti casi affidato alla scelta di partiti musulmani.
Nel 2011 è entrato in vigore un provvedimento (il 18° emendamento) che riserva alle minoranze religiose (cristiane e indù) 4 seggi del Senato pakistano per ogni provincia. Ma la selezione dei candidati è appannaggio dei partiti, che sono per la maggior parte islamici. E avviene su base di criteri puramente finanziari, cioè valutando il contributo, in milioni di rupie, che un candidato può dare al partito. La presenza di cristiani o indù nella Assemblea Nazionale in Pakistan è storicamente minima. La situazione di altri gruppi minoritari è perfino peggiore: ad esempio i circa quattro milioni di Ahmadi in Pakistan sono esclusi dal voto nelle elezioni.

http://fides.org/

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