12 aprile 2016

Suor Assunta CHINELLATO

Carissime sorelle, il 5 aprile 2016, dall’Ospedale di Bassano del Grappa (Vicenza), Gesù Risorto ha reso partecipe della Sua Pasqua, la nostra cara sorella Suor Assunta CHINELLATO. Nata a Gardigiano di Scorzé (Venezia) il 13 novembre 1924. Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1946. Appartenente all’Ispettoria Triveneta “S. Maria Domenica Mazzarello” – Italia.
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”. Questo tratto del Vangelo offerto dalla Liturgia il giorno in cui lo Sposo l’ha chiamata a sé, ci sembra sintetizzi bene la vita della nostra cara suor Assunta.
Attingiamo dalle sue note autobiografiche: «Per dono di Dio sono nata e cresciuta in una famiglia cristiana composta dai nonni paterni, genitori e sette figli, io ero la quinta. Per me la preghiera in famiglia, la catechesi, il Vespro domenicale erano un bisogno dell’anima, anche senza comprendere tanto. Preadolescente, frequentavo spesso con le mie sorelle e amiche la vicina famiglia Rizzante che aveva un giovane Salesiano, cappellano militare nel Friuli. Veniva spesso in famiglia e ci radunava per aiutarci nella scelta vocazionale salesiana. Nel giro di pochi anni, ci ha attirate in nove. Nessuna delle nove ha potuto realizzare la sua formazione religiosa a Conegliano, data l’affluenza di vocazioni. Aspettare non si poteva ed il Salesiano ha deciso di inviarci a Torino. Mi ha accompagnata il papà, in treno, e durante il viaggio ascoltavo i suoi saggi consigli: “Figlia, se vuoi essere contenta nella tua vita religiosa, lascia la tua volontà fuori dalla porta”.  
Incomincio subito l’Aspirantato. Nel 1944 entro in Noviziato a Casanova. Dopo la Professione, tre mesi soltanto di Juniorato in Via Cumiana, poiché mi è stato chiesto di partire per il Brasile a São Paulo. Ho risposto il mio “Eccomi” a Gesù. Colà, per ben 18 anni, ho cercato di darmi per Lui alle anime, nelle varie mansioni affidatemi dall’obbedienza. Nel 1962, per desiderio delle Superiore, vengo trasferita a Paranhos in Portogallo. Anche qui mi accompagna la volontà di Dio e per dieci anni svolgo volentieri la mia missione; di questi, per sei anni in una piccola Comunità come animatrice continuando la presenza tra la gioventù e in parrocchia. Nel 1972 ritorno nel Veneto per una ripresa fisica. In tutti questi anni, ho cercato di dare il mio apporto in varie Comunità dell’Ispettoria con impegno e amore, nonostante le mie debolezze e resistenze».
Davvero molte le Comunità che suor Assunta, dopo il rientro in Italia, ha servito come appassionata animatrice musicale, catechista, assistente, sacrestana, guardarobiera, portinaia: Venezia-Lido, Montebelluna, Trieste, Villanova, Roma Via della Pisana, Conegliano “Collegio Immacolata”, Lorenzaga, Fontanafredda, Treviso, Percoto e Conegliano “Madre Clelia”.
Nel 2011, al sopraggiungere della malattia, ha accettato di andare a Rosà. Lì, ancora una volta, ha lasciato “fuori dalla porta" la sua volontà e si è gradualmente abbandonata allo Sposo, ricevendo in cambio un’invidiabile serenità che testimoniava a quanti l’avvicinavano.
Significative le sue note conclusive: «Non posso tacere l’amore, la stima, la riconoscenza, l’attac-camento all’Istituto, l’affetto che serbo in cuore verso le Superiore e Sorelle tutte».
Grazie, suor Assunta, per la tua grande docilità allo Sposo e per la serenità di cui ci hai fatto dono soprattutto in questo ultimo tratto del non facile cammino verso la Luce della Risurrezione.
Intercedi per i tuoi cari, per noi tue Consorelle, per le molte persone che hai incontrato nei quasi 70 anni di vita salesiana e che ti hanno apprezzata per “la semplicità d’animo e il fervore religioso”. Ottienici la grazia di affidarci alla volontà di Dio, sempre e dovunque.

L’Ispettrice
Suor Palmira De Fortunati

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